Dipartimenti di salute mentale

AVELLINO - ASL2

Avellino

Direttore Dott. Francesco Fiore

Telefono 0825.530283

ffiore@aslav2.it

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Fax: 0825.530243

Indirizzo: Via Melito – c/o P. O. di Solofra

Campania

Dipartimento salute mentale Avellino2
Fin dal suo costituirsi, il coordinamento dei servizi per la tutela della salute mentale nella ASLAV2 (luglio 2003), si è posto l'obiettivo di redigere le linee culturali ed organizzative cui ispirare l'azione di governance delle attività rivolte ad assicurare ai cittadini del territorio di competenza livelli di assistenza psichiatrica adeguati alla normativa di riferimento e proporzionati ai bisogni emergenti o consolidati, nel tentativo di corrispondere al disegno del piano attuativo aziendale.
Per delineare, non nell'impianto, ma nella funzionalità e nei profili di cura, l'insieme degli interventi, delle strutture, delle competenze che sono testimoniati in questa conferenza dei servizi dal materiale cartaceo messo a disposizione dei partecipanti e dai sussidi multimediali che ne esplicitano i prodotti sintetici elementari, è stato necessario ripensare l'organizzazione dinamicamente, storicizzandone il senso, a venticinque anni dalla legge 180 del '78, confrontandosi dialetticamente con i profondi mutamenti sociali che hanno caratterizzato il dinamismo applicativo della legge di riforma sanitaria n° 833, fino all' oggi, epoca in cui appare realizzarsi nei nostri ambiti territoriali la prospettiva distrettuale e comunitaria dei servizi rivolti alla persona, anche e soprattutto quando portatrice di fragilità strutturali, relazionali, sociali.
Ripensare criticamente al D.S.M. come ponte tra la psichiatria quale disciplina scientifica e la salute mentale quale applicazione ai contesti in termini di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, significa riaffermare il rapporto tra la sofferenza individuale del malato e l'interesse della collettività che lo esprime;
- significa perseguire strategie di inclusione della patologia nella normalità, a fronte dello stigma e dell'esclusione che per secoli hanno caratterizzato le pratiche custodialistiche della psichiatria asilare.
- significa dedicarsi alla capacitazione del paziente, nel senso letterale di renderlo capace di esercitare i propri diritti di cittadinanza nella comunità e di renderlo consapevole dei propri bisogni, nonché di autonomizzarlo nella formulazione della richiesta di aiuto.
- significa utilizzare le reti informali presenti nelle varie realtà geopolitiche e culturali per costruire una prossimità dinamica che possa prescindere dalla fioritura di micromanicomialismi emarginanti e rassicuranti.
- significa tessere nei distretti trame di partecipazione, filiere di solidarietà e di condivisione tra attori diversi (operatori, utenti, famiglie, enti locali, ambienti di lavoro, scuola, volontariato, etc) che, pur nelle differenze costitutive, siano pragmaticamente protesi ad accogliere ed a facilitare l'inclusione, l'inserimento e l'integrazione del paziente psichiatrico nel gruppo sociale di riferimento.
- significa attuare il modello della presa in carico sia dei pazienti gravi che rappresentano il core business della psichiatria aziendale, sia dei pazienti con difficoltà minori ma non per questo eludibili, in un contesto operazionale che segua l'arco vitale (dai problemi dell'infanzia a quelli della terza età ) ed accetti le contaminazioni con tutti gli altri servizi presenti nel distretto, a patto che la salute mentale serva a promuovere l'emancipazione del singolo e non a ratificarne l'espulsione dal gruppo.
- significa differenziare le risposte in base a progetti personalizzati di cura che possono prevedere forme di intervento e di trattamento rapportate alla nosografia clinica ed ai percorsi esistenziali specifici.
- significa utilizzare correttamente previdenze e provvidenze, in tema di valore sociale aggiunto, senza impronte caritatevoli o risarcitorie.
- significa dare continuità, flessibilità e stabilità al rapporto tra servizio e paziente, utilizzando i livelli di assistenza sostenibili nel progetto terapeutico avviato.
- significa lavorare sul consenso informato perché sempre meno si realizzino le evenienze di trattamenti sanitari obbligatori e promuovere la creazione di gruppi di auto aiuto che vedono coinvolte le famiglie.
Nell'ASL AV 2 affiorano gli elementi applicativi della filosofia che ispira il DSM attraverso i dati di attività dei vari ambiti di esercizio, attraverso la sostanziale soddisfazione che emerge dalle indagini sulla qualità percepita, attraverso lo sviluppo di iniziative residenziali e semiresidenziali orientate alla riabilitazione dei pazienti gravi.
Siamo ancora lontani, per carenze di uomini e mezzi, da obiettivi teorici pur conseguibili, ma siamo molto vicini per diffusione ed accessibilità a chiunque 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 abbia necessità di ascolto, di indirizzo, di intervento, di chiarificazione e di sostegno nell'universo variegato del disagio psichico che va dall'inquietudine alla psicosi, passando attraverso i disturbi di personalità, le condotte di abuso e la depressione.
La psichiatria di comunità, nel significato dato finora, è in fondo la risultante delle due forze che la costituiscono: da un lato una buona psichiatria (avanzata in base alle competenze professionali in permanente riqualificazione) e dall'altro una buona comunità che non sia solo l'insieme dei cittadini amministrati ma che, educata alla partecipazione ed alla tolleranza abbia appreso, anche grazie ai servizi di salute mentale, che la valorizzazione intersoggettiva dell'altro, anche quando portatore di diversità, remunera in termini di vivibilità, di sicurezza, di equilibrio collettivo.