Comunità

Tabor - Comunita' Psichiatrica

Castellamonte

Direttore

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Piemonte



Comunità Psichiatrica "Atena srl Tabor"
La Comunità Protetta di tipo B, denominata "Tabor", accoglie ospiti giovani e adulti con patologie psichiatriche che hanno gravemente invalidato le capacità di autonomia, sociali e relazionali. All'interno della struttura, a 20 posti letto, l'equipe psico-educativa riveste un ruolo fondamentale volto alla mediazione tra le compromissioni presentate dall'utente e un livello di qualità della vita più soddisfacente.
Il modello teorico di riferimento è il "modello integrato" all'interno del quale gli strumenti della psicoterapia individuale, della farmacoterapia e della riabilitazione propongono un percorso individualizzato che, attraverso attività espressive e risocializzanti, permette di mantenere le abilità e le capacità residue e di stimolare e sviluppare "nuovi modi": di autonomia, di rapporto con l'altro e di immaginazione di prospettive. Spesso, infatti, il livello di cronicità di alcune patologie "cristallizza" il mondo (interno ed esterno) dell'ospite relegandolo in una dimensione in cui i meccanismi di risposta ripetono sofferenze involutive.
L'obiettivo dell'equipe è di facilitare uno sviluppo creativo che, basato sulle reali (verosimili) possibilità dell'ospite, permetta una prospettiva immaginata insieme, tra i vari "attori della riabilitazione": ospiti, operatori, familiari, servizi invianti.
Vengono proposti percorsi individualizzati che formano una traccia di storia, "riempita" e sostanziata in itinere, sulla base delle numerose variabili presentate dall'ospite e dalla relazione con il suo mondo. L'equipe diventa quindi "strumento protesico" attraverso cui l'ospite può sperimentare nuovi modi di esistenza e di espressione della propria sofferenza e delle proprie risorse; le attività utilizzate per crescere insieme agli ospiti sono di tipo espressivo, animativo, risocializzante, lavorativo-manuale.
Le figure professionali sono quelle previste dalla normativa vigente; lo strumento della supervisione clinica periodica permette di sostenere e pensare i progetti riabilitativi e terapeutici che necessitano di "manutenzione emotiva" e di accorgimenti tecnici per fornire un senso evolutivo agli sforzi in campo.
Il programma riabilitativo complessivo prevede inoltre i gruppi psico-educazionali con i familiari che vengono considerati parte integrante fondamentale dell'intervento residenziale, sempre più spesso inteso come uno dei momenti del percorso di assistenza dell'ospite, momento che assume in sé la storia clinica dell'individuo e propone la congiunzione con possibili percorsi futuri in cui la famiglia stessa - e i servizi territoriali competenti - diventa agenzia attivamente coinvolta nella gestione del percorso clinico.
"Tabor" è una Comunità Protetta di tipo B (DGR 357/97) e ha una disponibilità di 20 posti letto. E' costituita da camere doppie e singole con servizi annessi, un'ampia sala pranzo, la sala TV e gli studi per i laboratori terapeutico-occupazionali; al piano terra vi è uno studio per i colloqui individuali ed un ampio salone per attività di gruppo, feste, riunioni, ecc.
Accoglie soggetti affetti da disagio psichico grave che seguono un percorso terapeutico-riabilitativo di vario livello e durata; nelle iniziali fasi di valutazione e di osservazione, viene costruito e proposto un programma individualizzato che tenga conto delle reali possibilità evolutive dell'ospite, nel rispetto dell'identità personale. Si propone un percorso personalizzato che, in base agli elementi emersi nelle fasi precedenti, ha l'obiettivo di mantenere, consolidare e sviluppare le abilità residue, riappropriarsi delle abilità (sociali, relazionali, psichiche) e delle capacità compromesse dalla malattia, per un recupero il più possibile completo dell'autonomia psichica, funzionale e relazionale degli ospiti in vista di un loro eventuale conseguente reinserimento sociale, lavorativo e familiare.
La fase di realizzazione prevede il potenziamento delle capacità espressive e relazionali, la progressiva responsabilizzazione degli ospiti, l'individuazione di mansioni da svolgere all'interno della comunità, momenti partecipativi di gruppo.
Tali progetti nascono in collaborazione con l'ente inviante e vengono elaborati e monitorati dall'équipe multidisciplinare composta da medici psichiatri, psicologo, educatori, infermieri professionali, personale assistenziale.
L'équipe multidisciplinare si occupa anche della gestione del gruppo appartamento "Giada Bianca", per dare risposte adeguate e differenziate a quegli ospiti che hanno raggiunto un sufficiente livello di autonomia funzionale e relazionale e che possono in tale situazione abitativa sperimentare forme più autonome di gestione quotidiana.
Il programma riabilitativo complessivo prevede inoltre i gruppi psico-educazionali con i familiari che vengono considerati parte integrante fondamentale dell'intervento residenziale, sempre più spesso inteso come uno dei momenti del percorso di assistenza dell'ospite, momento che assume in sé la storia clinica dell'individuo e propone la congiunzione con possibili percorsi futuri in cui la famiglia stessa - e i servizi territoriali competenti - diventa agenzia attivamente coinvolta nella gestione del percorso clinico.
Tale appartamento ha 3 posti letto, destinati ad accogliere ospiti con patologie psichiatriche con un discreto grado di autonomia funzionale e relazionale.
Per gli ospiti vengono progettati, in collaborazione con gli enti invianti e con altre risorse del territorio (associazioni di volontariato e cooperative sociali) degli interventi finalizzati al loro reinserimento sociale e lavorativo.
L'organizzazione prevede che gli ospiti gestiscano la pulizia e il riordino del proprio ambiente, la cura dei propri abiti utilizzando uno spazio lavanderia-stireria interno, la preparazione autonoma dei pasti.
Gli obiettivi dell'intervento riabilitativo riguardano le seguenti aree: rafforzamento delle abilità di base; incremento delle abilità sociali utili nelle relazioni interpersonali per svolgere adeguatamente un lavoro; gestione della propria salute psichica (riconoscimento dei segni precoci di crisi, uso di strategie di coping, autosomministrazione della terapia farmacologica secondo la prescrizione medica); gestione del tempo libero.