Comunità

Comunita' Terapeutica "Tuga"

Borzonasca (GE)

Direttore Dr.ssa Senini Marcella

Telefono 0185341062

tuga@redancia.net

tuga@redancia.net

Fax: 0185341099

Indirizzo: Via Provinciale n. 62 - Loc. Temossi - 16041 Borzonasca (GE)

Liguria

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Comunità Terapeutica per minori TUGA


LA STRUTTURA
La struttura residenziale "TUGA" è destinata ad ospitare 15 pazienti in età adolescenziale e giovanile. La fascia d'età che si è identificata come la più idonea è compresa tra i 14 e i 18 anni, eventualmente estendibile sino alla conclusione del progetto terapeutico.
Tali limiti temporali, si ritengono tuttavia da intendersi, vista la delicatezza e la fluidità, se così di può dire peculiari dell'età evolutiva, in termini sufficientemente flessibili e non aprioristicamente rigidi, laddove si valuti, caso per caso, l'opportunità o meno di un inserimento dopo attenta valutazione clinica.
Criterio prioritario ai fini dell'inserimento in struttura, riteniamo debba consistere nella peculiarità della patologia delle problematiche e dei bisogni dell'utente che attraversa il periodo evolutivo dell'esistenza. Preferiamo pertanto designare il target della struttura con il concetto di età evolutiva, piuttosto che con quello a nostro avviso più restrittivo di adolescenza.
L'idea è nata dalla constatazione, sempre più forte negli ultimi anni, dell'aumento di domanda di trattamenti residenziali per pazienti di età sempre più bassa, a fronte di un'estrema povertà delle risorse in questo campo. Si sono verificati sempre più invii di pazienti in età evolutiva presso comunità terapeutiche tradizionali (con ospiti adulti), ma dove tuttavia la differenza di età, manifestazione della psicopatologia, esigenze terapeutiche differiscono in misura rimarchevole, tanto da non rendere possibile la permanenza del giovanissimo paziente in una struttura per adulti. Si è così avvertita la necessità di affrontare questa domanda specifica, fornendo una risposta ed un servizio altrettanto specifico.
La struttura abitativa è rappresentata da una villetta a due piani circondata da un ampio giardino. Al piano terra sono previsti gli ambienti comuni (sala da pranzo, salotto, cucina, infermieria e studio medico). Al primo piano sono collocate le stanze da letto, da uno o due letti. Tutte dotate di scrivania con sedie, permettendo così, in ogni stanza, un piccolo angolo studio separato dagli ambienti comuni. All'esterno, si dispone di tre ampi ambienti, in cui verranno collocati da un lato l'ambiente lavanderia e stireria, dall'altro si prevedono ampi spazi adibiti a laboratorio. Il giardino verrà arredato per un utilizzo abitativo nei mesi estivi con tavoli, panche e gazebo e con giochi tipo ping-pong.
Lo stile d'arredo è semplice e sufficientemente "caldo", in modo che si presti ad essere successivamente personalizzato dagli utenti e che non richiami eccessivamente l'ambiente medicalizzato della clinica o dell'ospedale, trattandosi certamente di un luogo di cura ma anche, per il periodo nel quale il ragazzo vi sarà inserito, dell'unico luogo in cui vivrà, sostitutivo della propria casa, dei propri oggetti e del proprio abituale contesto di vita.
La struttura in ultimo è facilmente raggiungibile sia dall'autostrada che dai mezzi pubblici.

FINALITA' ED OBIETTIVI GENERALI
La Struttura si pone lo scopo di rispondere alla specifica domanda di ricovero in ambito residenziale per minori affetti da gravi disturbi comportamentali in fase subacuta, correlati a patologie psichiatriche dell'età evolutiva e dell'adolescenza. Come struttura intermedia, essa si pone cioè come possibile punto di passaggio tra il ricovero ospedaliero ed il trattamento ambulatoriale. Il giovane paziente differisce notevolmente dall'adulto. La sofferenza mentale si esprime qui, prevalentemente, sul versante del comportamento e dell'agito, spesso continuo e distruttivo, rendendo poco agevole il tradizionale approccio psichiatrico, per esempio farmacologico. Il disturbo del comportamento (si veda il Dist. della Condotta secondo la classificazione DSM IV TR) poco sembra rispondere sia al ricovero ospedaliero (se non in acuzie), sia il trattamento ambulatoriale, se non durante le fasi di remissione dei sintomi ed in cui esiste una forte collaborazione delle famiglie.
Spesso questo paziente proviene da un ambiente familiare altamente compromesso, può avere già a suo carico provvedimenti giudiziari per piccoli reati, è spesso incapace di gestire i propri rapporti sociali. Come conseguenza, la scuola e il lavoro sono i primi ad essere compromessi.
Sull'altro versante, possono comparire espressioni sintomatologiche del tutto differenti per esempio anoressia e bulimia, non di rado mascheramenti di problematiche depressive e ossessive; o ancora vi può essere un esordio della schizofrenia, o il riacutizzarsi di nevrosi infantili precedentemente silenti e riesplose con la pubertà.
La Struttura si propone di accogliere pazienti che rientrino in tutte le patologie citate (che sono un esempio per ragioni di sintesi), e non di focalizzarsi su una patologia piuttosto che un'altra. Riteniamo anzi opportuno che, proprio al fine di evitare la formazione di gruppi monosintomatici, vi sia la presenza di ospiti a patologie differenti. Ci pare altresì implicito nell'indicare gli obiettivi, una dimensione preventiva rispetto alla cronicizzazione. Per cronicizzazione intendiamo non solo quella relativa ai sintomi, ma quell'atteggiamento pernicioso da malato della porta girevole (tra ricoveri, dimissioni, altri ricoveri), senza recuperare mai una sua dimensione di libertà dalla patologia. Essenziale, nella finalità, il reinserimento del giovane paziente nel proprio contesto socio-affettivo e, laddove non esista o sia estesamente compromesso, la creazione di un nuovo contesto adatto a lui.
Per perseguire tale obiettivo si ritiene essenziale la collaborazione con l'inviante (N.P.I., C.S.M.) con modalità discusse fin dall'inizio e poste quale condizione di accettazione esplicita.
L'équipe della struttura e il servizio inviante sono tenuti a collaborare e lavorare insieme, con incontri e verifiche, fino a progetto ultimato.
Si ritiene essenziale il predisporre fin dall'inizio una data di termine dell'inserimento, al fine di evitare l'incistamento del paziente all'interno della struttura, la delega dei familiari e dei servizi, l'indebolimento della progettualità e delle risorse con il passare del tempo. Tale termine verrà preventivamente discusso con gli invianti, con i familiari, e con il paziente, in sostanziale accordo.

L'EQUIPE
L'équipe è composta concordemente da dirigente sanitario responsabile psichiatra, psicologi, infermieri professionali, educatori professionali, O.S.S., tecnici della riabilitazione. A questo gruppo stabile si affiancheranno tecnici esterni per la conduzione di attività che richiedano una qualifica specifica. L'équipe è guidata da un direttore sanitario, medico psichiatra, a cui fa riferimento l'organizzazione e l'impostazione del lavoro della struttura. Tutto il personale operante in struttura partecipa alla supervisione intesa come specifica metodologia di lavoro. Sono sempre presenti durante la giornata gli educatori, l'infermiere e lo psichiatra; nel turno notturno sono presenti un educatore e un operatore socio sanitario. E' garantita l'assistenza medica di base attraverso i medici di base operanti nel territorio.